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lunedì 25 dicembre 2023

Buon Cyber 2024

Ultimi giorni di dicembre, termina il 2023 e di solito è il momento di fare i conti dell'anno che si chiude ma io vado in controtendenza e voglio buttarmi nel 2024 con qualche previsione (poche!) e con un piccolo elenco di eventi mondiali ai quali potrebbe essere interessante partecipare (e cercherò di farlo).

Cominciamo con le previsioni che mi auguro vengano smentite dai fatti ma ci conto poco.

In primis, considerato il grande movimento generale a favore dello sviluppo del cloud in Italia mi aspetto una crescita del settore e in particolare una crescita dei problemi di sicurezza e degli incidenti, questo perchè nonostante la spinta tecnologica si continua, a mio parere, a trascurare l'aspetto umano e formativo. 

La mia seconda previsione riguarda l'Intelligenza Artificiale. Anche qui vedo nubi nere cariche di incidenti su tutti i fronti. Vi è ancora troppo poca consapevolezza tra le società e le Amministrazioni Pubbliche e molti managers sono spinti verslo l'AI dalla popolarità di alcuni strumenti (come ChatGPT). Manca la capacità di pianificare l'introduzione della AI sia nel pubblico che nel privato e inoltre non vi è ancora consapevolezza nè discussione sul cosa accadrà ai lavoratori che risulteranno non più necessari in quanto sostituibili con strumenti di AI, parlo per esempio di centralinisti, ma anche artisti, operatori del cinema e così via. Un tempo i robot erano pensati per sostituire l'uomo nei lavori pericolosi e ripetitivi (alienanti) ma ora? 

La terza ed ultima previsione riguarda il fenomeno del ransomware. Anche in questo caso vedo nuvole all'orizzonte. Nuvole portate dalla spinta, spesso incoerente, verso la digitalizzazione. Bisognerebbe cominciare a porsi qualche domanda, prima di digitalizzare. Una di queste domande dovrebbe essere: se digitalizziamo tutti i processi, anche quelli critici, abbiamo la possibilità di tornare indietro velocemente in caso di problemi? Abbiamo una tecnologia alternativa al digitale da usare per creare ridondanza? Domanda scomoda, lo so, ma qualcuno dovrebbe porsi anche le domande scomode.

Detto ciò passiamo ad un piccolo elenco di eventi mondiali cui provare a partecipare. L'ordine è di data, non d'importanza:

- SANS Cyber Threat Intelligence Summit & Training. Tra il 29 gennaio e il 5 di febbraio, Washington DC.

- Gartner Security and Risk Management Summit. Tra il 26 e il 27 febbraio, a Mumbai, in India.

- Black Hat Asia. Tra il 16 e il 19 aprile, Marina Bay Sands, Singapore.

- RSA Conference. Tra il 6 e il 9 maggio, al Moscone Center, San Francisco. California.

- 45° IEEE Symposium on Security and Privacy. Tra il 20 e il 23 maggio, San Francisco. California.

- Positive Hack Days 12. Tra il 23 e il 26 maggio, a Mosca, Russia.

- 36a Annual FIRST Conference. Tra il 9 e il 14 giugno, a Fukuoka, Giappone.

- AWS: re:Inforce. Tra il 10 e il 12 giugno. Filadelfia, Pennsylvania.

- Black Hat USA. Tra il 3 e l'8 agosto, a Las Vegas, Nevada. 

- DEF CON 32. Tra l'8 e l'11 agosto, a Las Vegas, Nevada.

Perchè partecipare?

Vi sono un'infinità di motivi, io credo che partecipare ad un evento della portata di quelli indicati sia una occasione imperdibile per approfondire le proprie conoscenze e stringere rapporti di collaborazione con grandi professionisti perciò come presidente di SICYNT farò di tutto per far si che qualcuno dell'associazione possa partecipare e tornare a raccontarci ciò che a visto.

Alessandro Rugolo


Per approfondire:

- https://sicynt.org/

- https://strobes.co/top-10-must-attend-cybersecurity-conferences-in-2024/#rsa-conference

- https://www.cybersecuritydive.com/spons/the-top-cybersecurity-events-and-conferences-in-2024-according-to-security/700209/

- https://www.forbes.com/sites/bernardmarr/2023/10/11/the-10-biggest-cyber-security-trends-in-2024-everyone-must-be-ready-for-now/

domenica 17 dicembre 2023

Gionzo esplora Marte


- Finalmente è arrivato! 

Urlò Giulia nell'orecchio del nonno, come era sua consuetudine.

- Giulia, non urlare, così mi assordi. Si, Gionzo è riuscito ad atterrare su Marte. Ora sta esplorando la superficie, mi ha appena comunicato che si trova sulla cima dell'Olympus Mons...

- Nonno, ti prego, non parlare in Inghese, lo sai che non ti capisco.

- Veramente, cara la mia nipotina, non è inglese, Olympus Mons è il nome in Latino del più grande vulcano di Marte. Pensa che dalla base è alto almeno 27 chilometri, e Gionzo è proprio li, ad esplorare quell'enorme vulcano

- Vulcano? Nonno, cos'è un vulcano?

- Cara Giulia, ricordi quando quest'estate abbiamo visitato la Sicilia? Ad un certo punto, da lontano, abbiamo visto una colonna di fumo uscire da una montagna...

- Siii - urlò nuovamente Giulia - ricordo che si chiamava Etna, non è verò? 

- Ricordi bene. L'Etna è il vulcano più alto d'Italia e misura poco più di 3 chilometri. Olympus è il vulcano più alto di Marte ed è veramente gigantesco.

- Ma se c'è molto fumo Gionzo come potrà vedere ed esplorare? E poi, non sarà pericoloso? Quando papà accende il fuoco nel caminetto c'è sempre tanto fumo e la mamma si lamenta. Se nel Olimpio c'è tutto questo fumo allora c'è anche il fuoco?

- Si certo Giulia. C'è il fuoco e la lava. 

E' molto pericoloso ma Gionzo fa molta attenzione, sa bene cos'è un vulcano e comunque non devi preoccuparti, a bordo della sua navicella ha tutti gli strumenti necessari per capire cosa accade intorno a lui, pensa che ha addirittura un sismografo...

- Un cosa? Disse Giulia con la sua faccina furba? Un simmogafo? Cos'è un simmogafo? Non ho mai sentito questa parola.

- Si dice sismografo, non simmogafo. Comunque è uno strumento che misura lo spostamento della terra e quindi ti avvisa se sta succedendo qualcosa di pericoloso. Di solito prima di una eruzione vulcanica infatti la terra comincia a tremare.

- Anche su marte c'è la terra?

- Certamente, anche su Marte c'è la terra, ci sono rocce, polvere e probabilmente anche l'acqua.

- Allora Gionzo finalmente potrà fare un bel bagno? E' da mesi che non torna a casa, chissà come puzza. Disse Giulia ridendo sotto sotto...

- Giulia, non scherzare. Ricordati che Gionzo è stato in pericolo per tanto tempo e anche ora chissà quali pericoli stà affrontando. Non sappiamo che tipo di creature possano abitare su Marte... e mentre diceva queste ultime parole, la faccia del nonno divenne scura e seria. Anche Giulia si fece subito seria.

- Nonno, ma allora la cosa è grave. Non sapevo che su Marte ci fossero dei mostri come sulla Luna. Hai avvisato Gionzo? Potrebbe essere in pericolo...

- Si, Gionzo sa bene a cosa va incontro. Uno dei più pericolosi animali di Marte è la Pulce Canterina. Si dice che alcune pulci possano raggiungere l'altezza di una casa e fare salti di più di cento metri. Ma la loro caratteristica è la voce. Infatti quando cantano sono talmente stonate che chi si trova vicino deve scappare a tutta velocità per non farsi rompere i timpani...

- Ma dai nonno, mi stai prendendo in giro. Io non ho mai incontrato una Pulce Canterina però a scuola la maestra quando ci fa cantare mi dice sempre che sono stonata come una campana. Però i miei amici non scappano. - Disse Giulia sorridendo furbescamente.

- Hai ragione, stavo scherzando, peerò sarebbe bello se esistesse una Pulce così grande che tu potresti starci sulla groppa e lei, saltando, ti porterebbe a visitare il mondo. Io un giretto me lo farei volentieri. Aggiunse il nonno ridendo a crepapelle.

- Ma, nonnino nonnetto, quando Gionzo finirà di esplorare Marte potrà finalmente tornare a casa? Non vedo l'ora di incontrarlo.

- No, è ancora presto, mi ha appena comunicato che quando avrà terminato l'esplorazione di Marte intende spostarsi su Giove...

- Siii, bello, su Pallone Gonfiato... E mentre parlava cominciava a correre per tutto il salotto, facendo finta di essere un palloncino che si sgonfia lasciato a se stesso.

La serata continuò così, con il nonno che inventava pericoli tremendi e la piccola Giulia che ormai faceva solo finta di spaventarsi per quei mostri inesistenti, sperando in cuor suo, di riuscire un giorno ad incontrare il suo amico Gionzo che al momento si trovava a più di 50 milioni di chilometri dalla Terra.


Alessandro RUGOLO


martedì 28 novembre 2023

Giulia e i Marziani

- Mamma, papà, dovete sapere che Gionzo è quasi arrivato su Marte! Ho deciso: da grande voglio fare l'estronauta! Giulia urlò questa  frase mentre ancora apriva la porta della casa del nonno. Il papà e la mamma si guardarono in faccia e sorrisero in direzione del nonno, aspettandosi qualche spiegazione. 

- State tranquilli - Disse il nonno leggendo un pò di preoccupazione nei loro sguardi - Giulia, Luigi e io stiamo seguendo il nostro amico Gionzo nell'esplorazione di Marte. Dovete sapere che Gionzo ha deciso di esplorare il Sistema Solare e noi lo stiamo aiutando dalla nostra base sulla Terra - e così dicendo indicò con un ampio gesto della mano il suo salotto.

- Complimenti, mi raccomando fate attenzione - disse la mamma di Giulia strizzando l'occhio al padre - Visto che voi siete occupatissimi e data l'ora, noi ci occupiamo di preparare la cena. Luigi, naturalmente sarai nostro ospite. E senza attendere risposta, si diresse verso la cucina per preparare qualcosa per cena, seguita dal marito che portava le buste della spesa.

- Nonno, nonno, mi parli di Marte? Disse Giulia con i suoi occhioni imploranti. Quando voleva sapeva essere un angioletto.

- Certo, anzi facciamo così, sarà Luigi a parlarci di Marte e dei suoi abitanti... ti va Luigi?

- Assolutamente si. Lo faccio con molto piacere. E senza attendere oltre cominciò a descrivere dettagliatamente e un pò fantasiosamente il pianeta Rosso.

- Cara Giulia, devi sapere che il pianeta Rosso è conosciuto sin dall'alba dei tempi come un pianeta terribile, pieno di pericoli e difficile da abitare. Questo è il motivo per cui Marte è anche il nome che veniva utilizzato dagli antichi per riferirsi al dio della guerra... 

Mentre parlava, Luigi cercava di interpretare gli sguardi di Giulia. Era sempre interessata, attenta a tutto, qualche volta spaventata, rumorosa. Giulia era decisamente una bambina molto intelligente e curiosa e molto probabilmente da grande avrebbe cercato in tutti i modi di fare l'astronauta tanta era la passione con cui ascoltava le sue parole.

- ... ma oggi non è più così pericoloso, fortunatamente per Gionzo. Devi sapere che su Marte c'è più freddo che sulla Terra. Questo perchè il pianeta si trova più lontano dal Sole e i suoi raggi non riescono a riscaldarlo bene.

- Luigi - interruppe Giulia - con tutto quel freddo Gionzo rischia di prendersi un raffreddore? E senza attendere corse all'ingresso a prendere la sua sciarpetta di lana - Nonno, possiamo mandarla a Gionzo? Sono certa che gli servirà

- Stai tranquilla Giulia, sulla navetta di Gionzo il riscaldamento funziona benissimo, e poi anche lui ha la sciarpa. Disse il nonno con sollecitudine.

- Allora va bene, speriamo che nessun Accher attacchi il riscaldamento della navetta di Gionzo. Disse Giulia, che anche se non aveva capito molto di hacker e cyberspace, aveva chiaro che si trattava di un pericolo sempre presente.

- Stavamo dicendo - interruppe Luigi - che il pianeta Marte è più lontano dal Sole rispetto alla Terra e che fa freddo. I suoi abitanti, si dice, sono degli omini verdi, piccoli ma molto industriosi, capaci di costruire delle bellissime navicelle spaziali con le quali vanno in giro per la Galassia, li chiamano marziani...

- Nonno, nonno, cos'è una Galassia? E perchè gli abitanti di Marte sono verdi se il pianeta é rosso?

- La cena è pronta... - intervenne prontamente la mamma di Giulia - Tutti a tavola. Oggi spaghetti con broccoletti spaziali e pomodorini marziani...

E così il nonno passò un'altra piacevole serata, in compagnia di Giulia, la sua nipotina preferita, di Gionzo l'estronauta e del suo amico Luigi.

Durante la cena tennero la TV spenta e parlarono di tante cose. Dell'esplorazione del Sistema Solare, delle galassie, dei marziani, della scuola e della coltivazione dei broccoletti, quelli veri però!

Alessandro Rugolo

sabato 25 novembre 2023

Rileggere o non rileggere un libro


"Tutto ciò che questo libro ha di buono è la fine, la fine e nient'altro!"

Questo il mio commento lasciato una ventina d'anni fà nell'ultima pagina di un libro...

Quale libro, direte voi? (Così magari evito di leggerlo, è il pensiero sottinteso)

Cercherò di aiutarvi. Si tratta di un famosissimo classico della letteratura irlandese, pubblicato nella versione iniziale nel 1890. L'autore è lo scrittore irlandese Oscar Wilde.

Immagino che tutti abbiate capito che si tratta del libro "Il ritratto di Dorian Gray".

Se è probabile che qualcuno abbia capito di che libro si trattava, la parte difficile viene ora: qualcuno si ricorda un altro personaggio, oltre al biondo e bellissimo Dorian Gray? Qualcuno sa dirmi di chi si innamorò inizialmente Dorian Gray? Chi fosse l'artista che lo ritrasse? L'influenza di quale personaggio ebbe effetti così nefasti sulla sua vita? Come finì la vita di Dorian?

Queste sono solo alcune domande cui vi chiedo di riflettere per qualche istante prima di andare avanti.

Ora, mentre voi riflettete, io continuo a scrivere. 

Come vi ho detto all'inizio di questo piccolo articolo, lessi il libro non eno di vent'anni fa, qualcuno in più ma non di meno. 

Lessi il libro e lo dimenticai, dimenticai la trama e i personaggi. dimenticai anche che il personaggio principale, Dorian Gray, alla fine del libro muore. Com'è possibile dimenticare tutto di un libro, chiederete?

Vi rispondo sinceramente che a volte accade, non è la prima volta che mi succede e immagino non sarà neppure l'ultima. Se poi considerate le mie poche parole, non certo di elogio, lasciate alla fine, capirete che il libro non mi era piaciuto per niente!

Eppure, la settimana scorsa l'ho cercato nella libreria e ho deciso di rileggerlo. Ero sicuro di averlo già letto ma non ricordavo niente. L'ho letto con calma e attenzione, nonostante sin dalle prime pagine non mi abbia entusiasmato, alla ricerca di qualcosa che poteva essermi sfuggito nella lettura precedente, di un qualche insegnamento nascosto tra le righe o magari mascherato dalla traduzione ma, onestamente, il mio giudizio non è migliorato molto.

Si, ammetto che probabilmente il giudizio iniziale era troppo severo, ma non credo che "Dorian Gray" sarà uno dei (pochi) libri che leggerò per la terza volta. Però almeno ora, e spero per i prossimi anni, potrò dire di ricordarne la trama e forse riuscire a spiegare il perchè il libro non mi entusiasmi.

Ora, immagino, vi aspetterete una mia spiegazione. Una elaborata ricostruzione dei miei processi cognitivi che possa spiegarvi il perchè del mio giudizio negativo e, probabilmente, resterete delusi dal non trovarne traccia in questo articolo. 

Mi spiace, se pensate questo vuol dire che non mi conoscete. Io cerco di stuzzicare la curiosità per cui se volete sapere se condividete il mio giudizio oppure no, dopo aver cercato nella memoria quello che sapete sul testo, forse arriverete alla mia conclusione e deciderete di rileggerlo, in quanto anche voi non ricordate niente (o quasi)!

Alessandro Rugolo

domenica 12 novembre 2023

Gionzo va su Marte

Dalla visita di Giulia all'ottico Luigi erano passate alcune settimane ormai.

Giulia aveva ammirato il Sole per la prima volta, con l'ausilio di una lente oscurata, ed era rimasta affascinata. Da allora aveva fatto visita varie volte a Luigi, sempre accompagnata dal nonno. Durante questi incontri serali Luigi aveva raccontato a Giulia ciò che sapeva del Sistema Solare. Cercando sempre di rispondere alle domande che gli venivano poste in modo tale da risultare comprensibile e soprattutto da stuzzicare la curiosità di una bimba. Luigi imparò presto a conoscere Giulia e la sua curiosità senza limiti. In uno dei loro incontri in cui si era cominciato a parlare di Marte...

- Ma come è possibile che un pianeta sia rosso? Chiese Giulia, ricordandosi che Gionzo con la sua navicella fuori controllo si stava dirigendo verso Marte.

- Gionzo dice che è un pianeta rosso. E' pericoloso? Luigi mi parli di questo pianeta rosso così posso avvisare Gionzo se ci sono dei pericoli molto pericolosi?

Naturalmente Giulia disse il tutto senza respirare e mostrando a Luigi e al nonno la sua faccina angelica delle grandi occasioni.

- Il pianeta rosso a cui si riferisce Gionzo non può essere che Marte. Disse  Luigi con una faccia preoccupata. Marte è un pianeta strano. Conosciuto dai tempi antichi. Marte è un pianeta molto pericoloso...

Al sentire la parola "pericoloso" la piccola Giulia ammutolì e sbiancò di colpo. 

- Gionzo è in pericolo allora... riuscì a dire con un filo di voce. Dobbiamo aiutarlo, nonno. Detto questo si aggrappò alla gamba del nonno e cominciò a singhiozzare vistosamente. 

Da lì a mettersi a piangere mancava un attimo, quando il nonno decise di intervenire.

- Ora lo chiamiamo e sentiamo come stà. Vediamo se ha bisogno di aiuto... Detto questo prese il suo smartphone dalla tasca interna del giubbotto e compose il numero interstellare dell'amico Gionzo.

- Ciao Gionzo, ben ritrovato, piacere di sentirti. Come stai? Possiamo aiutarti in qualche modo? Giulia è molto preoccupata. Siamo qui, io, Giulia e l'amico Luigi, se possiamo fare qualcosa devi solo chiedere...

Fu questione di un attimo, i singhiozzi e le lacrime di Giulia scomparvero all'istante. Giulia era raggiante, sapere che il nonno era pronto, ancora una volta, ad aiutare il suo amico estronauta la rendeva felice.

- Nonno, nonno, passami il telelunofono che voglio salutare Gionzo! Urlò Giulia con quanto fiato aveva in corpo e nel mentre tirava il nonno per la gamba dei pantaloni.

- Giulia, Gionzo ti ha sentito e ti saluta. Ora però stai calma altrimenti non sento niente e non posso aiutarlo! Giulia si fermò all'istante e tese l'orecchio per cercare di sentire cosa diceva Gionzo.

- Mmh.. mmh... capisco. Dunque il computer di bordo, dopo l'ultimo intervento di Francesco ha ripreso a funzionare bene. Mmh... capisco. Mmh... bene, dunque mi prometti di telefonare tutti i giorni per darci tue notizie? Il viaggio sarà lungo e Giulia vuole sapere tutto ciò che accade. Bene, bene, allora ti salutiamo, a presto. E il nonno senza attendere oltre chiuse la chiamata mentre Giulia si preparava a sparare la raffica di domande usuale in questi casi.

- Nonno, nonno, come stà Gionzo? Ho capito che sta bene, vero? Quando torna? Perchè hai detto che il viaggio sarà lungo? E così via... senza prender fiato.

- Calmati Giulia, mettiti seduta che ora vi racconto. Così il nonno, Luigi e Giulia si accomodarono nelle poltrone vicino al caminetto e il nonno riassunse quanto stava accadendo.

- Gionzo e Francesco hanno risolto il problema dei virus. Ora il computer di bordo funziona nuovamente bene. Gionzo adesso si trova nei pressi del pianeta Marte e ha deciso di esplorarlo. Il pianeta rosso è pericoloso, non si sa cosa potra trovarvi ma Gionzo è coraggioso e attrezzato di tutto punto, inoltre non dimenticare che ha con se tanti strumenti all'avanguardia, tra cui il casco potenziante e il suo piccolo amico Camaleone che lo accompagna dalla sua visita sulla Luna, per cui non abbiamo niente di cui preoccuparci. Infine mi ha promesso di chiamarci tutte le sere per raccontarci le sue esplorazioni di Marte.

In quel momento suonarono alla porta. Giulia corse ad aprire, come ormai faceva sempre, sentendosi padrona in casa del nonno. 

- Mamma, papà, dovete sapere che... e così cominciò a raccontare tutto ciò che avevano fatto e della telefonata di Gionzo e dell'esplorazione di Marte che sarebbe avvenuta da li a pochi giorni...

Alessandro RUGOLO

sabato 11 novembre 2023

Marcovaldo...

La prima volta che sentii il nome Marcovaldo dovevo avere una decina d'anni...

Era il periodo in cui a scuola si leggeva un po' di tutto. L'insegnante, qualche tempo prima, ci aveva letto qualcosa di Gianni Rodari, poi era avvivato il momento di Calvino. 

Quel racconto lo ricordo ancora, si trattava di Marcovaldo alla ricerca di funghi, con il finale tragicomico dei cittadini ricoverati nello stesso ospedale per avvelenamento da funghi! Non so per quale motivo ricordo ancora quel breve racconto, non era comico, eppure è ancora impresso nella mente. 

Così quando anni dopo acquistai il libro "Marcovaldo" degli Oscar Mondadori, la prima cosa che feci fu di andare a cercare quel racconto per rileggerlo e provare a capire perchè mi era restato impresso nella memoria.

Da quando Marcovaldo è entrato nella mia biblioteca personale sono passati almeno vent'anni, trattandosi di una edizione del 1999 eppure, non ricordo di aver terminato la lettura del libro neppure una volta. Ricordo di aver letto tante volte da allora i primi racconti, fino alla cura delle vespe, ma poi? Più niente...

Allora decido di mettermi di buzzo buono e di terminare il libro, una volta per tutte, alla ricerca di significati profondi, nascosti tra le righe di racconti di altri tempi. Cero di diventare non lettore, ma complice di Marcovaldo, compagno di raccolta di funghi delle aiuole cittadine, socio nella caccia delle vespe, aiuto babbo natale nella consegna dei pacchi regalo... ai bambini poveri che non ci sono più!

Per chi non ha mai letto Marcovaldo un avviso, il libro è articolato in una serie di racconti, venti per la precisione, che seguono l'alternarsi delle stagioni, a partire dalla prima primavera con "Funghi in città", fino all'ultimo inverno con "I figli di babbo natale".

In questi venti racconti Italo Calvino ci racconta della vita di altri tempi in una città qualunque in cui l'uomo, e in particolare l'operaio povero Marcovaldo e la sua famiglia (moglie e sei figli), cercano di  vivere la vita alla giornata, inventandosi modi per passare il tempo e per guadagnarsi qualche lira oltre quelle del misero stipendio della ditta Sbav, in cui Marcovaldo è uomo di fatica.

Racconti sempre surreali, ma ognuno di essi ha sempre qualcosa da insegnare a chi sa leggere con attenzione. 

Marcovaldo sa di essere in una gabbia dalla quale non è possibile scappare se non per qualche ora, qualche giorno al massimo, per poi ripiombare nella stessa gabbia con ancora più legacci e vincoli di quando aveva cercato di scappare. Così ogni volta che lui convolge la famiglia in qualche espediente va sempre a finire che arrivano guai per tutti. 

Quando sembra che stia per vincere il premio dovuto a chi tenta e ritenta, il premio della costanza, come per esempio nel racconto "La cura delle vespe" o "Il coniglio velenoso" o ancora "Dov'è più azzurro il fiume", la realtà di un mondo crudele e di una società schiacciante lo riporta velocemente coi piedi a terra e lo costringe a abbandonare le illusioni di un facile guadagno, che si tratti di soldi, di un coniglio o di un cesto di pesci appena pescati.

Inquinamento, consumismo, stupidità umana, sono le sole costanti di questi racconti e, talvolta, forse, un filo di sottile ironia, ma mai di speranza... Marcovaldo però insiste, ci prova sempre e forse un giorno almeno i figli, se non lui, potranno uscire da questa società malata per tornare verso un mondo ideale, fatto di vita semplice e di natura.

Alessandro Rugolo

  

venerdì 3 novembre 2023

Fahrenheit 451


Dopo quanto tempo, anni, decenni, sentite l'impulso di rileggere un libro che avete in bella mostra nella vostra biblioteca?

Vi dico subito che per me non c'è una regola, alcuni libri li ho letti a distanza di pochi anni, altri dopo tren'anni, alcuni... chissà!

La settimana scorsa è stato un libro letto forse più di trent'anni fà ad essermi passato nuovamente per le mani. Devo essere onesto, cercavo un classico, Il ritratto di Dorian Gray, di Oscar Wilde ma è stato Ray Bradbury a cascarmi letteralmente tra le mani. Infatti, urtato per errore con il gomito una fila di libri non proprio in ordine, alcuni mi sono cascati addosso. Farhenheit 451 sono riuscito ad evitare che finisse per terra.

Quando si dice che occorre obbedire al fato!

Sfoglio velocemente le prime pagine e così mi accorgo che a poco più di metà libro si trova un'orecchietta, di quelle che ancora uso fare quando non ho un segnalibro a portata di mano. Leggo dunque alcune righe dalla pagina successiva, non mi ricorda niente. 

Anche i nomi dei personaggi mi suonano lontani. Salto qualche pagina... un'alga secca mi cade sulle gambe. Ora capisco. Si tratta di un libro studiato a scuola e poi acquistato per le letture estive, sotto l'o,brellone delle Saline, in Sardegna, la mia terra! E poi, forse, mai terminato...

Leggo ancora...

Montag, il vigile del fuoco, assiste alla mote volontaria di una vecchia che preferisce andarsene coi suoi libri, arsi dalla squadriglia del capitano Beatty di cui alch'egli faceva parte.

Forse per questo motivo o forse perchè stimolato dalle domande "strane" di una ragazzina, Clarisse, vicina di casa conosciuta qualche tempo prima ma poi scomparsa, probabilmente morta, qualcosa che si chiama coscienza affiora in quell'uomo che fino a poco tempo prima era felice e soddisfatto del suo lavoro.

Montag scopre il mondo reale!

Scopre di essere stato ingannato dalla società in cui vive. Scopre l'inutilità della vita passata a guadagnare per spendere per cose inutili. Scopre di colpo di non conoscere affatto la moglie Millie, sempre intenta a prender parte alle trasmissioni televisive da casa propria, dove tre delle quattro pareti della sala sono degli enormi schermi che trasformano la stanza in studio televisivo e fanno del telespettatore un protagonista. Scopre che esistevano e esistono ancora i libri, quelli sopravvissuti alla furia di una società che vuole persone incapaci di pensare con la propria testa. Scopre che esiste ancora qualcuno che crede in una società diversa e un po' per caso un po' per voler cambiare si trova suo malgrado a diventare fuggiasco...

Montag, Clarisse, Millie, Beatty... Faber, sua guida alla scoperta di un mondo per lui sconosciuto, sono tutti personaggi importanti e rappresentano altrettante parti della società, quella distopica di Farhenheit 451 come, probabilmente, della nostra, dove se non si è ancora arrivati a bruciare i libri è forse solo perchè tanto non li legge più quasi nessuno! 

Ecco, vi ho detto tutto... naturalmente no! 

Siete voi che dovete leggere Fahrenheit 451... come ho fatto io, stavolta per intero. 


Alessandro Rugolo

giovedì 26 ottobre 2023

Monsieur C. August Dupin


Come ben sanno gli appassionati del genere giallo, il personaggio forse più famoso è Sherlock Holmes di Sir Arthur Conan Doyle. 

Le investigazioni di Sherlock Holmes sono raccontate dal suo amico, Dottor Watson, fedele compagno di tante avventure.

Forse non è altrettanto noto Monsieur C. Auguste Dupin ma certamente merita di essere letto dagli amanti del genere. Proviamo dunque a vedere di chi si tratta.

Ieri l'altro, frugando nella libreria, mi sono imbattuto in un libro con la copertina grigia cartonata, della serie "La grande biblioteca", Fabbri Editori. Se non ricordo male lo acquistai nel 1994 o 1995, a Cagliari. Dato il tanto tempo di presenza nella libreria ero praticamente certo di averlo già letto ma, come mi accade talvolta, preso il libro in mano e aperto a caso, mi sono reso conto di non ricordare niente della storia ne dei personaggi di cui si parlava e ciò mi lasciò molto stupito.

E' ora il caso di dire che Edgar Allan Poe è tra i miei autori preferiti per cui pensavo che la lettura di qualche riga sarebbe bastata a riportare alla mente il contenuto se non di tutto il libro, quanto meno del racconto che avevo appena cominciato a leggere, ma così non è stato.

Il libro contiene quattro racconti:

- I delitti della via Morgue (The murders in the Rue Morgue);

- Il mistero di Maria Roget (The mistery of Marie Roget)

- La lettera rubata (The purloned letter);

- Lo scarabeo d'oro (The gold bug).

Monsieur C. August Dupin è il protagonista dei primi tre.

La costruzione dei tre racconti è simil. Sono presenti tre personagi:

- il narratore, incognito, che svolge più o meno la funzione di spalla del più noto dottor Watson;

- Monsieur C. Auguste Dupin, cui viene sottoposto un mistero irrisolvibile;

- il prefetto di polizia, G., il poliziotto che pensa di essere in gamba ma che alla fine chiede aiuto a Dupin.

Il giallo si svolge e trova soluzione quasi tutto nella mente di Dupin grazie all'analisi meticolosa dei riscontri della polizia, alle indagini condotte dai giornalisti e alle sue verifiche sul campo. 

Dupin chiaramente raggiunge sempre il risultato atteso, e non poteva essere altrimenti, ma il modo per raggiungerlo è molto particolare e assomiglia in tutto al modus operandi del più famoso (almeno per me!) Sherlock Holmes.

Potrei raccontarvi ora la trama dei tre racconti citati sopra ma mi sembra meglio lasciare al lettore il compito, se veramente interessato, di cercarli e leggerli per intero. D'altra parte se pure mi mettessi a scrivere la trama si tratterebbe di un lavoro già fatto da tanti altri e che ormai, con internet (e chatGPT per chi lo sa usare) é affare di pochi minuti.

 

Alessandro Rugolo

domenica 15 ottobre 2023

Giulia scopre il Sole


- Nonno nonno, possiamo cominciare dal Sole? 

Giulia aveva pronunciato la frase come sapeva fare solo lei, accompagnata da urla festose e corse forsennate attorno al nonno.

Nella sua mente studiare il sole col telescopio corrispondeva a partire per una missione di esplorazione spaziale in piena regola.

Così nonno e nipotina si diressero verso l'unico negozio di ottica del paese, dove lavorava Luigi, un amico del nonno, anche perchè in paese si conoscevano tutti da sempre, non come le grandi città, dove a volte non si conosceva neanche il vicino di pianerottolo.

- Eccoci arrivati, Giulia. Ti presento Luigi, Luigi, ti ricordi della mia nipotina vero?

- Certo che mi ricordo di lei, come potrebbe essere altrimenti. Ciao piccola Giulia, sei cresciuta dall'ultima volta che ti ho visto. Cosa vi porta nel mio negozio? In cosa posso esservi utile?

- Caro Luigi, oggi abbiamo deciso di fare un viaggio di esplorazione - disse il nonno strizzando l'occhiolino all'amico - Abbiamo deciso di recarci, con l'aiuto di un telescopio che tu conosci bene, il più vicino possibile al Sole...

- Naturalmente, naturalmente... disse Luigi portandosi la mano al mento, con la faccia seria, riflettendo sul da farsi. Immaginavo che prima o poi ci sareste arrivati ma pensavo che l'avreste fatto dopo aver visitato tutto il resto del sistema solare.

- Vedi Luigi, la piccola Giulia  vuol capire cosa accade nella  superficie solare e solo dopo partiremo assieme per visitare tutti gli altri mondi. Però per poter cominciare l'osservazione ci occorre qualcosa che forse è meglio che sia tu a spiegare dato che sei un esperto ottico e astronomo per passione.

- Certo volentieri, sediamoci laggiù, vicino a quel piccolo telescopio che tengo a portata di mano per spiegare ai miei giovani ospiti come funzionano le cose.

Luigi, il nonno e Giulia si accomodarono intorno ad un tavolino sul quale si trovavano vari strumenti, tra cui un telescopio, un microscopio ed una bussola.

- Ecco, proseguì Luigi, questo è un piccolo telescopio, simile a quello di Giulia, vero? Forse solo un poco più piccolo.

- Si - intervenne Giulia per la prima volta da quando era entrata nel negozio di Luigi - il... il mio teleschioppo è un pochino più grande... disse, con il tono di chi aspetta con ansia le scoperte che le sono state promesse. Come se interrompere Luigi mentre stava per spiegare i misteri del Sole potesse impedirle di imparare qualcosa di nuovo e che a lei interessava tantissimo. Ma non era solo perchè in questo modo, con le nuove conoscenze avrebbe potuto aiutare il suo amico Gionzo ad uscire dai guai, ma si trattava piuttosto di un tarlo, un vermetto che le si stava annidando nella mente e la portava, giorno dopo giorno, gioco dopo gioco, ad essere sempre più curiosa del mondo che la circondava. Un giorno, scherzando aveva pensato di voler diventare estronauta, come il suo amico Gionzo, ora, dopo tanto tempo, era certa che un giorno avrebbe esplorato le stelle.

- Bene - proseguì Luigi - per poter osservare la Luna, le stelle e i pianeti, il tuo telescopio (si dice telescopio e non teleschioppo - pensò Giulia) è perfetto. La luna riflette abbastanza luce ed è possibile intravvedere anche qualche rilievo se si fa attenzione. I pianeti si possono vedere come dei puntini un po più luminosi delle stelle e di colore differente... Ma guardare il Sole è un'altra cosa. Guardare il Sole è pericoloso!

Sentendo la parola "pericoloso", pronunciata in quel modo, in assoluto silenzio, provocò in Giulia una reazione di paura, non per lei, ma per i suoi amici lassù, Gionzo e il camaleone, che vagavano nel cyberspazio senza guida alcuna e che magari potevano trovarsi faccia a faccia col Sole gigantesco... e pericoloso.

- Luigi aggiunse immediatamente, senza apparentemente accorgersi della reazione di Giulia - pericoloso, ma si può fare, l'importante è utilizzare questo... e senza proferir parola, prese da un cassettino che si trovava affianco al tavolino, un oggetto piccolo e tondo, simile ad una lente per occhiali, ma tutto scuro.

Giulia osservava stupita l'oggetto nelle mani di Luigi. Nel suo cervello si affollavano domande su domande ma non sapeva bene in che ordine porle e così, alla fine, la sua straripante vitalità emerse tutta assieme.

- Luigi, che cos'è quella cosa? Un amuleto magico? Oppure un'arma terribile che aiuta a catturare il Sole per poterlo guardare? Posso toccarlo? E mille altre domande e pensieri ed emozioni si riversarono da Giulia verso Luigi, il nonno e tutto ciò che la circondava.

Quando Giulia tornò tranquilla, e ci vollero almeno cinque minuti e la pazienza di Luigi e del nonno, le spiegazioni poterono riprendere.

- Cara Giulia, questa che vedi qui nella mia mano, e che puoi toccare senza problemi, è una semplice lente per il tuo telescopio. Guardaci dentro ora - e così dicendo le porse l'oggetto misterioso - guarda verso di me attraverso la lente e dimmi cosa vedi...

- Ma non si vede niente, disse Giulia molto delusa...

- Ed ora guarda la lampadina accesa, sempre usando la lente... cosa vedi?

- Giulia - che aveva già fatto quanto le si diceva prima ancora che Luigi avesse terminato di dire l'ultima parola - lanciò un urlo di stupore e fu solo per miracolo che la lente non le scappasse di mano per finire a terra...

- Nonno, nonno... vedo una luce anche se prima non vedevo niente... possiamo provarla fuori, per vedere come si vede il Sole? Dai nonno, andiamo fuori a provarla? Dai nonno, ti prego...

- Giulia, la lente è di Luigi, dovresti chiedere a lui se te la presta...

- Signor Luigi, ti prego, possiamo andare fuori a guardare il Sole con questa lente magica? Ti prego... 

Giulia disse tutto ciò senza prender fiato e le ultime parole erano solo un bisbiglio...

- Certo che si può ma tu devi promettermi di seguire sempre le istruzioni mie e di tuo nonno, devi sempre guardare il Sole attraverso la lente e tenere l'altro occhio chiuso, mettendoci la mano sopra, come faccio io... me lo prometti?

- Si si, prometto, giurin giuretto...

Così finalmente, con l'aiuto di una lente oscurata, adatta a vedere il Sole, Luigi, nonno e nipotina passarono il tempo in giardino ad osservare ripetutamente la stella del nostro sistema solare. Luigi era un appassionato di astronomia e così mentre Giulia osservava, lui raccontava alla piccola tutto ciò che sapeva sul Sole, sulla Luna e su tutti i pianeti del sistema solare...

Alessandro RUGOLO






sabato 14 ottobre 2023

Cambiamenti climatici e raggi cosmici

Spazio: neutrino 'messaggero' dell'Universo rivela origine raggi cosmici

E' da anni che siamo bombardati da notizie che fanno passare l'Uomo come il colpevole dei cambiamenti climatici che (forse) stanno avvenendo.

Senza voler giustificare la nostra specie, che ovunque arrivi è capace di distruggere e inquinare trasformando paradisi in discariche, poniamoci una domanda: è realmente così?

Per intenderci, è realmente l'Uomo la causa principale dei cambiamenti climatici sul nostro bel pianeta, la Terra?

Per capire qualcosa di più abbiamo a disposizione diverse disclipline scientifiche: geologia, archeologia e astronomia sono tra queste. 

Non impiegherò invece la meteorologia in quanto non mi permette di vedere se non quello che già viene detto in tutte le salse, ovvero che la temperatura sta aumentando (sarà poi vero?).

Cominciamo dall'astronomia. Uno dei fenomeni all'attenzione degli astronomi è quello delle tempeste di raggi cosmici e più in generale degli effetti dei raggi cosmici sulla terra. 

Cosa sono i raggi cosmici? Si tratta di particelle elettricamente cariche costituite principalmente da protoni, nuclei di elio e in piccole percentuali da tutti gli altri nuclei atomici della tavola periodica. Queste particelle sono accelerate da fenomeni naturali e proiettate nell'universo. In buona parte, nel nostro sistema solare, provengono dal Sole. 

I raggi cosmici provocano diversi fenomeni quando interagiscono con gli elementi del pianeta Terra, a seconda della potenza che possiedono.

Uno dei fenomeni visibili, spettacolare e conosciuto da tutti è quello dell'aurora boreale ma non è l'unico.

Il professor Lev Isaacovich Dorman ha spiegato in diverse occasioni - Space weather and cosmic ray effects, Lev I. Dorman, in Climate Change (Third Edition), 2021 - l'effetto dei raggi cosmici sul fenomeno atmosferico della pioggia. La diminuzione della ionizzazione dell'atmosfera porta alla diminuzione dei "centri di condensazione" che portano (almeno secondo le misure effettuate) alla diminuzione del fenomeno della nuvolosità nell'atmosfera e di conseguenza alla diminuzione di piovosità. Diversi ricercatori hanno verificato la corrispondenza tra decremento della intensità dei raggi cosmici e la diminuzione delle piogge o la diminuzione della nuvolosità. Stiamo parlando di fenomeni molto estesi sia nel tempo che negli effetti. La diminuzione del 15% delle piogge in una certa area non è certo da sottovalutare.

Allo stesso modo eventi di crescita veloce del flusso dei raggi cosmici portano alla crescita di nuvolosità e dei fenomeni di piovosità.

Allora occorre chiedersi per quale motivo non si parli di questi fenomeni, forse perchè sono fuori dal nostro controllo? 

La vera domanda è sempre la solita. In latino si diceva: "cui prodest" ? ovvero, chi ci guadagna?

Non ho la risposta ma continuerò a indagare... e la prossima volta cerchiamo di capire che ci dicono geologia e archeologia.

 

Alessandro Rugolo

Per approfondire: 

- https://web.infn.it/OCRA/cosa-sono-i-raggi-cosmici/

- https://novapublishers.com/writer/lev-i-dorman/ 

- immagine: https://www.agi.it/cronaca/spazio_neutrino_messaggero_dell_universo_rivela_origine_raggi_cosmici-4148536/news/2018-07-12/


domenica 24 settembre 2023

Guerra tecnologica: un nuovo capitolo

 

Come molti lettori avranno notato, già da qualche tempo cerchiamo di seguire ciò che accade nel mondo della tecnologia, con particolare riguardo ai risvolti geopolitici e strategici.

Un anno fa avevamo posto l'accento su ciò che accadeva nel mondo riguardo la produzione di microchip, ponendo l'accento sia sui produttori di hardware sia sui detentori delle materie prime e delle tecnologie più innovative.

Oggi proviamo a capire cosa sta accadendo nel mondo di Huawei.

Per primo occorre ricordare che Huawei, il gigante cinese delle tecnologie delle telecomunicazioni, dal 2019 è stata inserita nella lista nera statunitense, come parte di una guerra economica globale per la supremazia tecnologica. A distanza di quattro anni cosa sta accadendo?

Un primo risultato può essere ricercato nel mercato interno cinese. 

Mentre fino al 2019 la maggior parte dei dispositivi mobili venduti da Huawei, in Cina e nel resto del mondo, impiegava il Sistema Operativo Android di Google. Oggi in Cina esistono almeno una trentina di diverse versioni di sistema Operativo basato su HarmonyOS, impiegato in vari dispositivi mobili e circa seicento milioni di utenti. Inutile dire che buona parte di questi sarebbero potuti essere utenti Android!

Per quanto riguarda invece gli utenti di tipo enterprise Huawei ha sviluppato EulerOS, una distribuzione Linux per server.

Un secondo segnale si può leggere nella recente alleanza strategica tra UNIDO, cioè United Nations Industrial Development Organization e Huawei,  annunciata il 15 giugno scorso in Ungheria. L'alleanza ha come scopo quello di rafforzare lo sviluppo dell'Intelligenza Artificiale e dell'industria manufatturiera (AIM-Global). 

Che dire, forse anche in questo caso le sanzioni hanno agito al contrario?

Vedremo cosa accadrà prossimamente...


Alessandro RUGOLO


 

Per approfondire: 

- https://www.scmp.com/tech/tech-war/article/3235489/tech-war-huawei-founder-ren-betting-firms-alternative-ecosystems-combat-impact-us-sanctions

- https://www.difesaonline.it/evidenza/cyber/la-geopolitica-dei-chip

- https://www.bbc.com/news/business-48441814

- https://www.bbc.com/news/business-48330310 

- https://www.huawei.com/en/news/2023/5/asia-pacific-six-partner-alliances

- https://www.unido.org/news/huawei-and-unido-reinforce-cooperation-propel-ai-industry-and-manufacturing

- https://www.enterpriseappstoday.com/stats/huawei-statistics.html

 

domenica 10 settembre 2023

Il lato oscuro del Sole


Da qualche tempo non scrivo più recensioni. 

Il motivo?

Come sempre, mancanza di tempo, non certo di libri letti!

Questa volta però ho deciso di fare un'eccezione e di scrivere qualche riga sul libro che ho appena terminato di leggere.

Il titolo è quello di questo post: Il lato oscuro del Sole. L'autore è Paolo FERRI, fisico che ha lavorato per 37 anni al centro di controllo dell'Agenzia Spaziale Europea, in Germania.

Di cosa parla il libro?

Principalmente delle missioni spaziali che in qualche modo hanno avuto a che fare con lo studio del Sole, la nostra stella. 

Quando ho acquistato il libro, qualche tempo fa, pensavo di trovarci le informazioni più recenti relative alle scoperte scientifiche degli ultimi anni, incece così non è stato, o almeno non totalmente.

Ciò che vi ho trovato invece di interessante sono le descrizioni di tanti piccoli problemi occorsi durante le missioni e di come le persone che vi lavoravano hanno reagito e interagito per superarli, quando possibile.

Si tratta di un libro interessante sotto tanti punti di vista che consiglio di leggere con calma, approfondendo di volta in volta anche concetti e termini non di uso comune, generalmente spiegati in nota.

Un grazie all'autore, Paolo Ferri, che mi ha accompagnato per qualche sera nelle mie quotidiane letture, con la promessa di tornare a leggerTi!


Alessandro RUGOLO


https://www.laterza.it/scheda-libro/?isbn=9788858148402


domenica 3 settembre 2023

La Cina ha sviluppato una nuova tecnologia per individuare la presenza di sottomarini


E' di qualche giorno fa la notizia, apparsa su diverse riviste online internazionali, che gli scienziati della cinese "National University of Defence Technology" hanno testaato una tecnologia basata sull'uso del 6G capace di individuare la presenza di sottomarini.

Secondo quanto affermato nei diversi articoli disponibili, la ricerca (che non sono riuscito a trovare) è stata pubblicata sulla rivista scientifica "Journal of Radars". In essa si parla dell'uso di tecnologie 6G (terahertz technology) per individuare la presenza di sottomarini e per la comunicazione tra questi e vascelli di superficie o velivoli.

Il dispositivo testato sembra essere in grado di individuare increspature sulla superficie del mare provocate dal movimento di sommergibili.

Questa nuova tecnologia, che può essere impiegata per esempio a bordo di droni, può fungere da complemento a quelle già impiegate nel campo dell'individuazione dei sommergibili.

Secondo la rivista che per prima ha segnalato lo studio, sono stati fatti dei test di funzionamento nel mar Giallo, utilizzando una sorgente artificiale di suono per simulare il rumore di un sottomarino ed è stato testato uno strumento capace di individuare le increspature sulla superficie dovute al suono, increspature della dimensione tra i 10 e i 100 nanometri (un nanometro corrisponde ad un miliardesimo di metro) a seconda delle condizioni del mare. Fino ad ora riuscire a separare questo segnale dallo sfondo era considerato impossibile.

Se confermati, tali risultati potrebbero anche essere applicati per creare nuovi metodi e strumenti per facilitare le comunicazionitra sommergibili e navi o altri dispositivi di superficie. 

Ricordiamo però che la guerra informativa è sempre attiva e non tutto ciò che si legge è per forza reale.

 

Alessandro RUGOLO


Per approfondire:

- https://www.scmp.com/news/china/science/article/3232682/chinese-scientists-look-6g-hunt-submarines-testing-device-small-enough-fit-drone

- https://interestingengineering.com/military/china-next-gen-submarine-detection

- https://www.eurasiantimes.com/edited-nc-checked-chinese-scientists-develop-small-ripple/

- https://pdf.defence.pk/threads/chinese-scientists-look-to-6g-to-hunt-submarines-testing-device-small-enough-to-fit-on-drone.774654/

- https://ts2.shop/cs/pswp-main-item?post_name=chinese-scientists-look-to-6g-to-hunt-submarines&url_rewrite=posts 

- https://medium.com/the-dock-on-the-bay/nuclear-submarine-detection-using-6g-60d9c14aedb1

mercoledì 30 agosto 2023

Guerra Elettronica, Cyber Attack o sabotaggio? Attacco ai treni in Polonia.

 


Photo: PAP/Rafał Guz

E' di questi giorni la notizia che tra il 25 e 26 agosto una ventina di treni passeggeri e merci sono stati bloccati lungo il loro percorso.

Chi sia stato ancora non lo si può dire con certezza, anche se chiaramente i sospetti vanno verso un'unica direzione, ma a me interessa di più capire come ciò sia stato possibile, ad altri trovare i colpevoli.

Ecco che emerge da diverse testate che i treni sono stati fermati per mezzo di un segnale di emergenza inviato via radio in modalità, pare, analogica.

Il mezzo usato è quello di inviare un segnare radio che viene ricevuto dal treno e che è studiato appositamente per casi di emergenza, e fin qui tutto bene.

Meno bene però sapere che tale segnale è trasmesso in chiaro, che non è applicata nessuna garanzia di provenienza e che alla fine chiunque, con un apparato trasmittente di pochi euro può compiere un atto del genere, fermando un treno e provocando potenzialmente possibili incidenti.

Sembra che in Polonia non sia successo niente di grave ma data la situazione le autorità competenti stanno indagando anche per possibili sabotaggi.

Una cosa è certa, in tutto il territorio sembra siano già stati fermati con lo stesso metodo circa 25 treni.

Occorre forse considerare che la conoscenza delle procedure operative di sistemi complessi come la rete ferroviaria di una nazione andrebbero in qualche modo protette. 

Allora mi chiedo: in Italia un "attacco" di questo genere potrebbe essere possibile? Mi auguro che qualcuno stia verificando ed eventualmente prendendo i provvedimenti del caso.

Alessandro Rugolo

 

Per approfondire:

- https://www.wired.com/story/poland-train-radio-stop-attack/

- https://apnews.com/article/poland-railway-disruptions-arrest-ffc639f1b97723a1475b6904d28f43b8

- https://www.washingtonpost.com/world/2023/08/28/poland-hacking-trains-russia/

- https://tvpworld.com/72337089/poland-another-25-trains-stopped-by-unjustified-radiostop-signal-use

venerdì 18 agosto 2023

La battaglia di Anghiari...

29 giugno 1440... 

chi si trovasse a passare nei pressi di Anghiari rischierebbe di trovarsi coinvolto in una delle più importanti battaglie di quegli anni.

Da una parte si potevano vedere le truppe del Duca di Milano, Visconti, forti di 9.000 uomini, con un rinforzo di 2.000 uomini proveniente dalla città di Sansepolcro. Sul fronte opposto si trovavano le truppe del regno Pontificio, gli alleati della Repubblica di Firenze e della Repubblica di Venezia. Alleanza quest'ultima apparentemente improbabile ma evidentemente necessaria a quei tempi.

La battaglia durò un giorno secondo alcuni cronisti e vide, alla fine, il duca di Milano uscirne sconfitto e abbandonare le terre della bassa Toscana.

C'è chi dice che i morti furono tanti c'è chi invece dice esattamente il contrario, tra questi Niccolò Machiavelli che scrisse che in questa battaglia morì un solo uomo perchè cadde da cavallo. Probabilmente la verità sta nel mezzo...

Leonardo fù incaricato di rappresentare la battaglia di Anghiari nella sala dei cinquecento, a Firenze. 

Sembra che però l'affresco non riuscì bene e dopo pochi anni era già distrutto. Della sua opera resta qualche cartone preparatorio

e alcune copie realizzate da altri artisti, tra questi Rubens

e probabilmente il Poppi.

Oggi Anghiari e una bella cittadina, ricca di storia e di ricordi, da visitare con calma e attenzione, alla ricerca di angoli di storia, luoghi di religioso silenzio e, perchè no, sapori antichi di carni e vini.

 E vi garantiamo che non mancheranno le piacevoli sorprese, come l'ultima cena

 del pittore Giovanni Antonio Sogliani, visibile nella chiesa di San Bartolomeo.

 

Alessandro Rugolo e Giusy Schirru

 

https://www.discovertuscany.com/it/anghiari/la-battaglia-di-anghiari.html


Sant'Agata Feltria

Il clima caldo umido di quest'estate a Roma ci spinge a cercare ristoro nei piccoli borghi situati nei vicini Appennini. 

Questa volta siamo stati a San Donato, frazione di Sant'Agata Feltrie, in provincia di Rimini. Gita piacevole e piacevole scoperta. 

Cibo ottimo, paesani simpatici e disponibili, panorama indimenticabile e un salto nella storia d'Italia, con gli intrighi e le guerre che non hanno risparmiato neanche i piccoli paesi, ci hanno accompagnato per mano nella scoperta di questo territorio.

All'arrivo al paese di Sant'Agata Feltrie ci accoglie una bellissima Rocca, un tempo forse minacciosa per il viandante ma anche sicuro rifugio per i paesani in una terra di tanto in tanto soggetta non solo alle guerre ma anche all'assalto dei banditi. 

Rocca Fregoso, dal nome della famiglia genovese che vi visse tra il '400 e il '600, è oggi trasformata in una attrazione per i più piccoli, un museo dedicato alle favole: rocca delle fiabe.

Se siete arrivati fino a Sant'Agata Feltrie non potete fare a meno di fare un giro per le strade del borgo e fermarvi sotto il castello per assaggiare la gustosa focaccia santagatese appena sfornata. 

In piazza potrete ammirare il palazzo comunale 

fatto costruire nel 1605 da Orazio Fregoso, che ospita al pian terreno il Teatro Angelo Mariani.

Il Teatro Angelo Mariani sembra sia il più antico teatro ligneo d'Italia. Ce ne parla il custode che racconta anche la storia degli sforzi del paese per tenere viva la memoria del paese.

Tutte le estati vi si tengono rappresentazioni teatrali, concerti, presentazioni di libri e attività culturali, nonostante il paese non faccia più di 2000 abitanti comprendendo le diverse frazioni.

Poi arriva il momento, come sempre accade, di rientrare.

Si chiude un capitolo, Sant'Agata Feltria, e se ne apre un altro, Sansepolcro e Anghiari...

ma questa è un'altra storia.

 

Alessandro RUGOLO

 

https://www.teatromariani.it/

https://www.romagna.net/sant-agata-feltria/musei/rocca-delle-fiabe/


mercoledì 16 agosto 2023

La repubblica di Cospaia

Repubblica di Cospaia

Dove si va a cena?

Domanda banale ma che a volte porta a scoperte impensabili. 

Quella sera abbiamo deciso per un ristorantino chiamato “La tana del Contrabbandiere”.

Ci trovavamo nel piccolo comune di San Giustino, in provincia di Perugia ed erano ormai le 19.00. Avevamo prenotato per le 20.30 e decidemmo di uscire un po’ prima per fare un giro per vedere Sansepolcro e poi andare a cena.

Lungo la strada per Sansepolcro vediamo un curioso cartello con l’indicazione “Repubblica di Cospaia”. Proseguiamo per Sansepolcro e vista l’ora decidiamo di rimandare la visita all’indomani mattina.

Giriamo dunque e, seppure un po’ in anticipo, ci rechiamo al ristorante che si trova proprio in direzione della repubblica di Cospaia.

Arriviamo in riva ad un laghetto adibito a pesca sportiva e ci accomodiamo. Arriva la cameriera che ci lascia il menù e così, nella prima pagina, scopriamo qualche informazione storica su Cospaia.

La Repubblica di Cospaia nasce non per volontà di libertà dei suoi cittadini, non grazie ad una guerra o rivoluzione, non per merito di un’alleanza o di un potente signorotto locale… ma per un errore.

Ma forse è meglio cominciare dall’inizio.

Siamo nel 1431, in quegli anni il neo eletto Papa, Eugenio IV, aveva bisogno di fondi per condurre la sua politica. Li chiese a chi di soldi ne aveva tanti, i Medici di Firenze. La restituzione del prestito era fissata aI termine di dieci anni, i Medici ottennero come pegno del prestito il paese di Sansepolcro.

Allo scadere dei dieci anni il papa invece che saldare il debito cedette il paese.

Gli inviati del regno Pontificio e della repubblica di Firenze si incontrarono a Sansepolcro per stabilire i nuovi confini e come riferimento si decise di prendere un fiumiciattolo che di nome faceva “Rio”. Purtroppo o per fortuna, di fiumi col nome Rio, che nascevano sul monte Gurzole, ve ne erano due quasi paralleli.

Quando furono scritti i trattati sui confini i romani presero come riferimento del confine il fiume più a sud mentre i fiorentini presero a riferimento il fiume più a nord. Nessuno nell’immediato si rese conto che il terreno tra i due fiumi diveniva automaticamente terra di nessuno.

Su questo terreno si trovava un piccolo gruppo di case con circa 330 abitanti che approfittarono subito dell’errore dichiarandosi indipendenti.

Nasce così la repubblica di Cospaia.

Per motivi politici l’errore non venne corretto e i cospaiesi godettero di quasi quattro secoli di libertà da ogni forma di governo…


Alessandro RUGOLO

P.S. Per inciso, al ristorante "La tana dei contrabbandieri" abbiamo mangiato benissimo...


Per approfondire:

La Storia di Cospaia (repubblicadicospaia.it)

sabato 5 agosto 2023

Nuraghe Oes, Torralba

In questi primi giorni di agosto, complice il fresco arrivato repentinamente, proseguiamo l'esplorazione del territorio attorno a Torralba. I nuraghe nella zona sono tantissimi anche se non sempre facilmente individuabili. E' la volta del nuraghe Oes, visibile da lontano per i suoi colori rossicci e per le dimensioni, anche se meno conosciuto del suo vicino nuraghe di Santu Antine.

Parcheggiata la macchina ci addentriamo lungo una stradina di campagna ben tracciata e pulita, fino ad arrivare alle prime rovine di mura a secco diroccate. 

Il nuraghe, immobile, si staglia sullo sfondo del paesaggio e ci invita a raggiungerlo. 

Lungo il sentiero raccogliamo qualche saporita mora selvatica e dieci minuti dopo siamo arrivati. Ci muoviamo con facilità sul terreno attorno, pulito dalle sterpaglie.

Il nuraghe Oes è maestoso ma visitabile solo parzialmente. Il piano basso è interrato quasi completamente e non è accessibile. 

Il primo piano sembra pulito ma non vi è modo di accedervi, peccato!

Facciamo il giro cercando di immaginare le strutture circostanti, in parte nascoste da alberi e terra. Alcune strutture più piccole indicano la presenza, un tempo, di altre torri e di locali contigui di cui si è perso il ricordo, ad eccezione, forse, di quello in cui si trova il pozzo per la raccolta delle acque piovane.

Doveva essere un centro importante, qualunque fosse il suo impiego.

La vicinanza con altri grandi nuraghe (Santu ANtine, Ruju...) fa pensare che Oes sia parte di qualcosa di più complesso, ma di più non mi azzardo a dire!

Alla prossima.

Alessandro Rugolo




venerdì 4 agosto 2023

Nuraghe Ruju, Torralba

Ancora un giorno dedicato ad esplorare la nostra bellissima isola, la Sardegna. 

Ci troviamo su una strada di campagna che porta da Mores a Giave.

Ci siamo già fermati a visitare il dolmen di "Sa Covaccada", restando spiacevolmente colpiti dalle condizioni in cui versa il sito. Da li ci siamo spostati a visitare la tomba dei giganti del rio Mannu, anchessa conservata malissimo.

Stavamo decidendo cosa fare quando abbiamo avvistato un nuraghe a poca distanza. 

Proviamo ad avvicinarci su alcune strade sterrate (come sempre le indicazioni scarseggiano!) fino a quando non prendiamo quella giusta. 

Parcheggiata la macchina ci troviamo a neanche cento metri da uno splendido nuraghe in buono stato di conservazione che vedendo la mappa riconosciamo col nome di nuraghe Ruju.

Si tratta di un nuraghe ancora ben conservato nonostante i suoi anni (tre millenni?), composto da una massiccia torre con un piano quasi completamente interrato, un piano completo alla luce del sole e circondato da resti di torri più piccole e di mura in pietra. 

Il terreno circostante è difficilmente praticabile a causa dei rovi di more e delle spine presenti ovunque. 

Ci inoltriamo nelle viscere del nuraghe, da tempo non visitato, entrando da una porta che dava accesso al piano superiore e ci spostiamo lungo la scala verso il piano inferiore ma ci fermiamo dopo pochi metri perchè la scala è impraticabile. 

Saliamo poi lungo la scala interna fino a raggiungere la cima e da li guardiamo il panorama.


Visitare i nuraghe è sempre piacevole, sia per la vista che si gode, sia per l'aria fresca che vi si trova al suo interno.

Lungo la strada siamo stati accompagnati dal volo splendido di alcuni falchi, sempre piacevole a vedersi e, non troppo lontano, ci siamo fermati a vedere alcuni poni e asinelli.

Un suggerimento per gli amministratori di questa nostra terra, un cartello indicatore e qualche frugale informazione sul luogo sarebbe utile a chi dei nuraghe non sa niente, ma tanto so bene che questo consiglio andra perduto...

Alla prossima.

 


Alessandro Rugolo

mercoledì 2 agosto 2023

Attacchi contro Active Directory ? Anche, ma non solo...

Leggendo leggendo mi sono imbattuto in una infographics veramente interessante. 

Devo ammettere che le infographics mi attirano per la loro capacità di rappresentare concetti in modo chiaro e immediato attraverso schemi o disegni. Tale modo di rappresentazione stuzzica spesso la mia curiosità e così é stato anche stavolta.

Si tratta di un post su LinkedIn pubblicato su un gruppo (Ethical Hackers Academy) in cui sono rappresentati dieci metodi per attaccare Active Directory (AD).


E così, ho pensato fosse opportuno approfondire un attimo in quanto più di una volta mi sono reso conto che sono in tanti a pensare che avere un dominio AD possa essere risolutore della sicurezza.

Come tutti  i sistemi, AD apporta dei benefici alla sicurezza ma non è priva di limiti e di vulnerabilità (e ancora più spesso di cattiva configurazione!) e di ciò parleremo in questo articolo. 

Ma cos'é Active Directory? 

Un servizio directory, come Active Directory, fornisce i metodi per archiviare i dati della directory e renderli disponibili agli utenti e agli amministratori della rete. Active Directory archivia informazioni sugli account utente, ad esempio nomi, password, numeri di telefono e così via, e consente ad altri utenti autorizzati nella stessa rete di accedere a tali informazioni. Active Directory utilizza un archivio dati strutturato come base per un'organizzazione logica e gerarchica delle informazioni di directory e contiene informazioni sugli oggetti Active Directory. Questi oggetti includono in genere risorse condivise quali server, volumi, stampanti e account utente e computer di rete. La protezione è integrata con Active Directory tramite l'autenticazione di accesso e il controllo di accesso agli oggetti nella directory. Con un unico accesso di rete, gli amministratori possono gestire i dati di directory e l'organizzazione in tutta la rete e gli utenti di rete autorizzati possono accedere alle risorse ovunque sulla rete. L'amministrazione basata su policy semplifica la gestione anche della rete più complessa.

Non dimentichiamo dunque che AD assolve a determinate funzioni e non tutte sono funzioni di sicurezza. AD funge da repository centralizzato per alcuni dati, tali dati possono essere replicati e disseminati in una organizzazione complessa per garantire elevata disponibilità di alcuni servizi, svolge funzioni di sicurezza consentendo l'uso di vari tipi di autenticazione, GPO e flussi di lavoro, svolge funzioni di audit su alcuni eventi che possono verificarsi nel sistema di Identity Management quali la user autentication e inoltre può svolgere funzioni di Single Sign On.

Visto il numero e l'importanza delle funzioni occorre dunque prestare particolare attenzione e porsi una domanda: cosa accade se si attacca AD?

Bene, senza voler essere esaustivo ecco alcuni tipi di attacchi che è opportuno studiare per renderli innoqui o quanto meno per accorgersi di essere sotto attacco.

Kerberoasting. Secondo la definizione di CROWDSTRIKE, si tratta di una tecnica di post-exploitation attack (attaco che tende ad estendere ed elevare le proprie credenziali quando si è già all'interno di un sistema). Questo attacco consiste nell'ottenere l'hash della password di un account AD che utilizza il servizio SPN (Service Principal Name: servizio di Identity Management). Ottenuto l'hash, l'attaccante decifra la password e a questo punto ha tutto ciò che gli occorre per impersonare l'utente e avere così accesso a tutte le reti o sistemi cui esso è autorizzato.

Password Spraying attack. Sempre secondo CROWDSTRIKE, questo tipo di attacco consiste nel provare una stessa password contro un elenco di utenti sulla stessa applicazione. Si tratta dunque di un attacco di Brute Force, più facile da nascondere rispetto al più comune attacco contro un singolo utente con password multiple. In questo casoActive Directory è impiegato dall'attaccante per raccogliere una lista di utenti attivi sul sistema, ma tale raccolta di informazioni può essere fatta anche in altri modi, per cui a mio parere non è corretto considerare tale tipo di attacco tra quelli che prendono di mira active directory. E passiamo al terzo.

Local Loop Multicast Name Resolution (LLMNR). Si tratta di un protocollo che permette la risoluzione dei nomi in una rete locale grazie all'impiego di un pacchetto multicast alla porta UDP 5355. In questo caso AD, se non contiene nella sua GPO l'indicazione di non utilizzare LLMNR, fa il gioco dell'attaccante. Anche in questo caso non si tratta di una debolezza di AD ma di una valutazione (si spera) dell'amministratore di rete, infatti in alcuni casi l'uso di LLMNR è utile, anche se oggigiorno tali casi si sono ridotti tantissimo.

Pass-the-hash usando Mimikatz. Questa tecnica di attacco consiste nel furto di credenziali da AD. Credenziali che poi possono essere impiegate  per effettuare movimenti laterali all'interno dell'ambiente attaccato. Per effettuare questo attacco occorre estrarre le hash delle password degli utenti del dominio, che si trovano nel file Ntds.dit, assieme ad altre informazioni su oggetti e gruppi. Quindi grazie all'uso di uno strumento chiamato Mimikatz è possibile utilizzare le hash per effettuare l'attacco, impersonando qualsiasi utente del dominio. 

LDAP Reconnaissance. La tecnica chiamata LDAP Reconnaissance consiste in un attacco condotto dall'interno del sistema e che mira a raccogliere informazioni dal LDAP. Tali informazioni sugli user posso poi essere impiegate per condurre attacchi mirati più sofisticati.

BloodHound Reconnaissance. BloodHound è uno strumento che consente la ricerca di vulnerabilità in AD, ma non solo. BloodHound sfrutta la teoria dei grafi per identificare relazioni nascoste, permessi, sessioni e possibili percorsi d'attacco in un dominio windows. In teoria il suo scopo è quello di aiutare gli esperti di cybersecurity nella difesa del loro dominio, ma naturalmente può essere usato anche da un attaccante. 

C'è da dire che in linea di massima non si tratta di attacchi o strumenti specifici per AD ma sono spesso validi anche contro altri sistemi.

Nell'elenco dei dieci attacchi sono poi comprese delle tecniche di attacco veramente generiche, non direttamente implicanti AD, in particolare: default credentials, hard-coded credentials, privilege escalation. Queste tecniche non sono esclusivamente contro AD ma sono utilizzabili contro qualunque sistema informatico.

Mi chiedo sempre il perchè delle cose, in particolare quando scrivo. 

Un titolo può avere molta influenza nell'attirare o meno lettori e non sempre i lettori fanno abbastanza attenzione a ciò che leggono. Il risultato è il solito: si viene influenzati, a favore o contro un determinato soggetto o idea.

In questo caso, dei dieci metodi di attacco contro Active Directory, volendo essere di manica larga, al massimo sei possono essere presi in considerazione. In ogni caso ringrazio Ethical Hackers Academy per avermi dato il là ad un piccolo approfondimento.

 

Alessandro Rugolo

P.S: Come sempre un grazie agli amici di SICYNT che hanno voluto contribuire con suggerimenti e correzioni. 

Per approfondire:

- https://www.linkedin.com/posts/mohessa511_activedirectory-kerberos-attack-activity-7091528783609905152-uWIE?utm_source=share&utm_medium=member_desktop

- https://www.crowdstrike.com/cybersecurity-101/kerberoasting/

- https://thebackroomtech.com/2018/08/21/explanation-of-service-principal-names-in-active-directory/

- https://www.crowdstrike.com/cybersecurity-101/password-spraying/ 

- https://www.blackhillsinfosec.com/how-to-disable-llmnr-why-you-want-to/

- https://www.blackhillsinfosec.com/?s=Active+Directory

- https://www.advantio.com/blog/attacking-active-directory-by-llmnr-nbsn

- https://blog.netwrix.com/2021/11/30/passing-the-hash-with-mimikatz/

- https://blog.netwrix.com/2021/11/30/extracting-password-hashes-from-the-ntds-dit-file/

- https://www.netwrix.com/ldap_reconnaissance_active_directory.html

https://blog.netwrix.com/2022/12/09/bloodhound-active-directory/

https://learn.microsoft.com/pdf?url=https%3A%2F%2Flearn.microsoft.com%2Fen-us%2Fsecurity%2Fprivileged-access-workstations%2Ftoc.json;

- https://learn.microsoft.com/en-us/windows-server/identity/ad-ds/plan/security-best-practices/best-practices-for-securing-active-directory

- https://learn.microsoft.com/en-us/windows-server/identity/ad-ds/plan/security-best-practices/reducing-the-active-directory-attack-surface.