Traduttore automatico - Read this site in another language

sabato 19 febbraio 2011

Ammiano Marcellino e i geroglifici dell'obelisco di San Giovanni Laterano


Storie, di Ammiano Marcellino, é una fonte inesauribile di curiosità... peccato che non si possa più disporre dell'intera opera.
Oggi vi propongo un passo di sicuro interesse per tutti coloro che amano l'Egitto, i geroglifici e la storia antica.
Il passo è tratto dal libro XVII, 4 e parla degli obelischi che dall'Egitto sono stati portati via per abbellire altre città, tra queste Roma.
Ammiano ci racconta che uno di questi immensi obelischi fu trasportato a Roma e poi innalzato nel Circo Massimo. Di questo obelisco, oggi a fianco di San Giovanni in Laterano, Ammiano riporta la traduzione in greco secondo l'interpretazione di Ermapione.
Così ho pensato che questa interpretazione, seppure da alcuni considerata imprecisa, per la sua antichità meriti di essere condivisa.

Lato sud:
Riga prima:
Il sole dice al re Ramestes: ho concesso a te, che sei amato dal Sole, di regnare con gioia su tutto il mondo abitato. Apollo potente ed amante della verità, figlio di Erone, divino creatore dell'universo, che il Sole scelse, il re Ramestes, valoroso figlio di Ares, a cui è sottoposta tutta la terra grazie al suo valore ed alla sua audacia. Il re Ramestes figlio del Sole, dall'eterna vita.
Riga seconda:
Apollo potente, il quale si erge sulla verità, signore del diadema, che tutti considerano padrone dell'Egitto, il quale ha reso splendida Eliopoli, ed ha creato il resto dell'universo e che ha molto onoratogli dei collocati in Eliopoli, che il Sole ama.
Riga terza:
Apollo potente, figlio splendente del Sole, che il sole scelse ed Ares valoroso fornì di doni. I suoi beni durano in ogni tempo ed Ammone lo ama, riempiendo il tempio dei frutti della palma. A lui gli dei donarono il tempo della vita.
Apollo potente, figlio di Erone, Ramestes sovrano dell'universo, che difese l'Egitto vincendo i popoli stranieri, che Elio ama, a cui gli dei donarono molto tempo di vita. Ramestes signore dell'universo, dall'eterna vita.

Lato Ovest:
La prima riga non è riportata.
Riga seconda:
Il dio Sole, grande Signore del cielo. Ti ho concesso una vita dalla durata imprevedibile. Apollo potente, incomparabile signore del diadema, che ha eretto le statue degli dei in questo regno, dominatore dell'Egitto, ed adornò Eliopoli in maniera eguale al Sole, signore del cielo. Compì un'opera buona il figlio del Sole, il re dell'eterna vita.
Riga terza:
Il dio Sole, signore del cielo, al re Ramestes. Ti ho concesso la potenza ed il dominio su tutti. Lui Apollo, amante della verità, signore dei tempi, ed Efesto, padre degli dei, scelse per causa di Ares. Re lietissimo, figlio del Sole ed amato dal Sole.

Lato Est:
Riga prima:
Il grande dio di Eliopoli, il celeste e potente Apollo, figlio di Erone, che il Sole amò, che gli dei onorarono, sovrano di tutta la terra, che il Sole scelse, il re valoroso per causa di Ares, che Ammone ama. E lo splendente avendo dichiarato eterno re...

Purtroppo Ammiano non riporta il resto.

Alla prossima!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

mercoledì 16 febbraio 2011

Ammiano Marcellino: curiosità su Seleucia

Cari amici,
oggi voglio condividere con voi una curiosità tratta da "Storie" di Ammiano, cap. XXIII.6.23.
Ammiano in questo passo parla delle più antiche città dell'Assiria: Babilonia, Ctesifonte e Seleucia. Ciò che mi interessa riguarda Seleucia.
"Seleucia, opera ambiziosa di Seleuco Nicatore [..] quando questa città fu espugnata dai generali di Vero Cesare, fu tolta dalla sua sede un'immagine di Apollo Comeo, che fu portata a Roma dove i sacerdoti degli dei la collocarono nel tempio di Apollo Palatino. Si narra poi che dopo il rapimento di questa statua, allorché fu data alle fiamme la città, i soldati, rovistando nel tempio, si imbatterono in un foro angusto; apertolo nella speranza di trovarvi qualche oggetto prezioso, da un recesso, che era stato chiuso con formule magiche dai Caldei, balzò fuori una pestilenza primordiale che, formata da violente ed insanabili malattie, all'epoca dello stesso Vero e di Marco Antonio, contaminò con contagi e morti tutto l'Impero, dai confini della Persia fino al Reno e alle Gallie.

Curioso... non pensate?

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

domenica 13 febbraio 2011

La conoscenza dell'Universo ai tempi di Ammiano Marcellino

Cari amici,
oggi voglio proporvi un passo dalle "Storie" di Ammiano Marcellino (Antiochia, 325-391 d.C.).

Storie XX,3.12
"Quanto al fatto che, come precedentemente abbiamo detto, il sole si aggira ora nell'etere ora nel mondo inferiore, bisogna sapere che i corpi astrali (per ciò che concerne l'universo) né tramontano né sorgono, ma così sembra al nostro sguardo, poiché ci troviamo fissi sulla Terra che rimane sospesa in seguito al movimento di una forza interna".

Credo non ci sia niente da aggiungere.
Come già ho detto più volte la conoscenza degli antichi sulla natura era grande, molto simile alla nostra. La nostra conoscenza sul sapere degli antichi é invece ancora molto piccola, soprattutto perché nessuno legge le loro opere...

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

venerdì 11 febbraio 2011

Dal Puntland può partire la rinascita della Somalia

Il fallimento di un’entità statuale viene solitamente determinata dall'assenza di un Governo centrale che detenga il controllo del territorio e dalla mancanza dei più elementari sevizi pubblici. A questi elementi si aggiungono flussi migratori involontari, presenza diffusa di rifugiati, corruzione, criminalità e pessime condizioni economiche.
La fine della Guerra Fredda ha cambiato profondamente il contesto strategico globale, spaccando i blocchi in cui era suddiviso il mondo fino al 1989 e inaugurando quella fase di rapporti di forza asimmetrici che dura tutt’ora. All’indomani del crollo del regime bipolare, il nazionalismo esasperato ed estremista si è ripresentato con eccezionale virulenza, proprio in un momento storico caratterizzato da forti insicurezze sulle sorti dell’ordine mondiale. Soprattutto, ne sono risultati coinvolti Paesi del Terzo Mondo o comunque quelli in cui lo state building non aveva raggiunto uno stadio avanzato, come la Somalia. In questo contesto, agli scontri tra eserciti nazionali, ai quali eravamo abituati, sono subentrate manifestazioni di violenza su larga scala, perpetrate sulla popolazione civile e spesso sottratte al monitoraggio e all’intervento della Comunità Internazionale in quanto interne ad uno Stato sovrano.
Attualmente, la Somalia è l'esempio più drammatico di Stato i cui apparati non hanno saputo mantenere l'ordine, pacificare gli integralismi di tipo nazionalistico e i conflitti di interesse creatisi nella regione in seguito alla caduta del muro di Berlino e alla fine della Guerra Fredda. In particolare la Somalia è un Paese che molte parti viene considerato fallito. Dal 1991 è piombato in una guerra civile, cui la Comunità Internazionale ha provato inutilmente e ripetutamente a porre termine. Dal 2000, la Conferenza di Gibuti e quella di Nairobi hanno inizializzato un processo di conciliazione di cui ancora è molto difficile prevedere una fine definitiva. Dopo la Conferenza di Nairobi, nel 2004, è stata adottata la Transitional Federal Charter che ha ufficialmente segnato la nascita del Transitional Federal Government (TFG). Questo nuovo Governo è stato riconosciuto dalla maggior parte dei membri della Comunità Internazionale ma non ha tutt’ora il controllo del territorio e vi sono molteplici forze che si contrappongono al processo di pacificazione del Paese. Ad esempio, il Governo separatista del Somaliland non riconosce il TFG e controlla parte del Paese in completa autonomia. Alle entità territoriali con velleità indipendentiste si aggiungono le corti islamiche riunite politicamente (a partire dal 2000) sotto la bandiera dell’Islamic Courts Union (ICU) che hanno come scopo non il controllo del territorio, ma piuttosto il controllo della popolazione e l’instaurazione della sharia. Parallelamente, nel 2006 nel Paese si è costituito un gruppo terroristico di matrice islamica – Al-shabaab - che sempre più si sta accreditando come braccio armato di Al-Qaeda in Africa orientale.
L’attuale sistema politico somalo è dunque caratterizzato dalla mancanza di un Governo centrale capace di imporre il proprio potere, dalla frammentazione politica in clan desiderosi di controllare il territorio d’appartenenza e dalla presenza di formazioni religiose militanti che stanno approfittando del vuoto di potere per imporre la propria autorità.
La profonda crisi che coinvolge il Paese da ormai vent’anni ha condotto le Nazioni Unite a delegare all’Unione Africana il dispiegamento e la conduzione dell’operazione di peacekeeping African Union Mission to Somalia (AMISOM) per consentire al Paese di ristabilire una condizione accettabile di sicurezza che favorisca il processo di riconciliazione nazionale. Pochi Stati africani, tuttavia, sono stati disposti a dispiegare truppe a Mogadiscio soprattutto a causa degli elevati rischi della missione. Attualmente partecipano solo Uganda e Burundi forniscono un contingente di circa 6.000. La scadenza del mandato ONU è prevista per il 31 gennaio 2011 e più volte i governanti dell’Africa orientale hanno chiesto alle Nazioni Unite di prendere il posto dell’Unione Africana. Attualmente il controllo del territorio da parte del Governo centrale e dei caschi verdi è limitato ad alcuni quartieri della capitale somala. Al di fuori di Mogadiscio, il caos regna in quasi tutto il sud e il centro del Paese.
Tuttavia, il contesto profondamente critico che caratterizza gran parte della Somalia sembra non aver per ora intaccato la stabilità di cui ancora gode la regione autonoma del Puntland. Dalla sua costituzione nel 1998, il Puntland ha sempre cercato di trovare un'alternativa alla devastante guerra civile che continua a stravolgere il resto del Paese, pur rimanendo parte, della Federazione. La regione si è dotata di istituzioni di pubblico servizio, di strutture economiche e sociali che potrebbero renderla un’ottima base di partenza qualora la Comunità Internazionale decidesse di impegnarsi a fondo per ripristinare lo Stato di diritto e la pacifica convivenza nella martoriata Somalia.
In definitiva, un’iniziativa diplomatica coerente e continuativa potrebbe riportare la stabilità in un periodo relativamente breve. Tuttavia, il perdurare della crisi è causato da cause endogene ed esogene che non fanno altro che frammentare ancora di più il Paese. La causa endogena è data dal continuo contrasto tra poteri locali e potere statuale nazionale, ancora troppo debole per imporsi. La causa esogena è radicata nell’eredità coloniale, che ha tracciato confini regionali provvisori e considerati ingiusti in quanto spaccano a metà comunità omogenee, come nel caso dell’Ogaden. In questo caso, le dispute territoriali tra Eritrea, Etiopia e Somalia si riflettono nel conflitto interno somalo e lo amplificano rendendolo pressoché ingestibile. Parimenti, sempre dall’esterno si è avuta l’importazione di un modello teocratico che, se da una parte ha rappresentato inizialmente una speranza di normalizzazione (e per questo ha incontrato il favore della popolazione) dall’altra ha imposto regole di vita estranee alla cultura tradizionale somala e alla lunga mal sopportate dalla popolazione. Infine, la stessa presenza del contingente AMISOM, se da un lato è utile a stabilizzare la capitale e fornire credibilità al Governo di transizione, dall’altro acuisce l’acredine della popolazione verso le presenze esterne.
L’attuale contesto somalo è dunque complesso e pericoloso e rischia di allontanare dannosamente l’interesse e l’impegno della Comunità Internazionale e africana. Al contrario, mai come adesso la Comunità Internazionale dovrebbe impegnarsi per la stabilizzazione della Somalia soprattutto con l’indispensabile aiuto della popolazione, che ogni giorno lotta contro la fame e la sofferenza e che rischia di soccombere in breve tempo agli stenti a cui per troppo tempo è stata sottoposta.
L’azione diplomatica abbinata a strumenti economici e sociali - progetti di sviluppo locale, micro-finanziamenti, sostegno all’associazionismo, programmi di aiuto alimentare correlati alla frequenza scolastica e finanziamento dei media indipendenti - potrebbero conseguire successi significativi e duraturi, come avvenuto in altre parti dell’Africa (Mozambico, Liberia).
Sebbene questo approccio imponga una conoscenza capillare del territorio e richieda logiche di medio e lungo periodo, non è più possibile ritardare una presa di posizione nei confronti della Somalia. La situazione del Paese richiede coerenza e continuità dello sforzo, due qualità che troppe volte nell’approcciare questa crisi sono venute a mancare. In effetti, l’attuale situazione somala, ove sottovalutata, rischia di incendiare una porzione di Africa fondamentale per la stabilità dell’intero Corno d’Africa.
La Perigeo International da anni lavora nel Corno d'Africa, impegnata in numerose umanitarie, culturali e di peacebuilding. Le azioni intraprese sono accompagnate da attente analisi della situazione politica, economica, sociale e antropologica delle regioni in cui l’associazione interviene. Inoltre, l'esperienza accumulata in zone dell’Etiopia particolarmente caratterizzate da forti tensioni interetniche e la profonda conoscenza della macroregione di cui la Somalia fa parte, stanno permettendo alla Perigeo International di promuovere attività di cooperazione e peacebuilding anche nella regione somala del Puntland.
In particolare, la Perigeo International ha preso in considerazione la regione in oggetto per una serie di motivi:
l'amministrazione del Puntland ha saputo mantenere la pace dal 1998 ad oggi, instaurare lo Stato di diritto e l'ordine sociale, promuovere l'economia e mantenere la stabilità della regione;
pur promuovendo strutture moderne di governo sul modello degli Stati democratici, le figure di leadership tradizionali dei clan hanno mantenuto l’autorità tradizionale e conservano ruoli importanti nei processi di risoluzione delle controversie, inclusa quella territoriale con il vicino Somaliland. Tale caratteristica è un importante indice di equilibrio tra le istituzioni statali moderne e le tradizioni culturali somale;
le relazioni del Puntland con l'Etiopia sono buone e includono attività di cooperazione diplomatica ed economica. Tali rapporti contribuiscono a stabilizzare la regione ed a allontanare il pericolo dell’espansionismo pan-somalo nei confronti del potente vicino;
le attività di pubblico servizio e la stabilizzazione della situazione politica ed economica nel Puntland hanno contribuito ad evitare la diffusione dell’integralismo islamico e l'instaurarsi di cellule terroristiche, nonché a conservare la tradizione religiosa somala caratterizzata da un Islam moderato con numerose influenze sufi;
Il Puntland collabora con le principali Organizzazioni Internazionali per il processo di conciliazione del Paese e partecipa alle numerose riunioni sul tema che si tengono regolarmente nel Djibouti.
La Somalia viene definita uno Stato fallito, da tre anni il più pericoloso al mondo. Tuttavia, un'analisi più attenta rivela l'esistenza di una regione, il Puntland, che ha saputo ripristinare e mantenere la pace in un contesto estremamente critico, pur rimanendo parte della federazione Somala. Esso è un esempio di come la popolazione locale si sia organizzata in una struttura che coinvolga le tradizioni claniche e le istituzioni moderne. Un modello da studiare, adattare e possibilmente esportare al resto del Paese.
Una speranza per la Somalia e per l’intero Corno d’Africa.

Dott.ssa Alessandra Poggi
Perigeo International Onlus (www.perigeo.org)

domenica 6 febbraio 2011

Fantasmi... e altri racconti



Cari amici,


oggi vi presento il mio primo libro, appena pubblicato.


Il titolo é: Fantasmi... e altri racconti


e credo si capisca di cosa parli.


Vi potrete trovare i miei racconti preferiti, scritti in questi ultimi anni.



Se invece volete solo leggere i racconti ecco il link per scaricarvi gratuitamente il file pdf:

Fantasmi e altri racconti pdf

e se vi piace, siate generosi!

Se invece non potete fare a meno di aggiungere il volume alla vostra biblioteca, potete acquistarlo su:

Fantasmi e altri racconti - ACQUISTO



Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

sabato 5 febbraio 2011

L'inventore della luce, di Samantha Hunt



Nikola Tesla, un grande scienziato e inventore, ci viene raccontato in questo splendido libro da Samantha Hunt per mezzo di un romanzo-biografia (il titolo originale del romanzo é "L'invenzione di tutto il resto"), così potrebbe cominciare una recensione standard, scritta nel rispetto delle regole... ma a me non importa rispettare le regole, non per queste cose!

E allora come? Quale é il miglior modo per recensire un libro come questo? Recensire... che brutto termine!

Forse devo lasciare che il caso mi aiuti, aprire a caso il libro appena terminato e leggere qualche frase...

"come se nell'etere fossero racchiuse tutte le possibilità, in attesa di verificarsi o non verificarsi. Il tempo deve compiere una scelta, in una direzione o nell'altra. Non può fare entrambe le cose."

Certo, il tempo, uno degli argomenti degli studi di Tesla... forse alla ricerca di un modo per tornare indietro, incontrare il fratello maggiore forse morto a causa sua... per salvarlo.

Tesla é nato in una cittadina della Serbia, a Smiljan, in Croazia, nella notte tra il 10 e l'11 luglio del 1856, durante un violento temporale...

"Allora, se é possibile viaggiare nel tempo, com'é che l'America non é invasa da visitatori che vengono dal futuro? La gente lo vuole sapere..." ma solo dopo la pubblicità!

La memoria, dunque, é frutto di un processo energetico, proprio come il pensiero. Si tratta di impulsi elettrici, come la luce, come il suono.E noi non abbiamo difficoltà a registrare la luce e il suono..."

La memoria, il pensiero, l'anima... impulsi elettrici... e se?!?

Nikola studiò ingegneria a Graz e poi, nella speranza di realizzare il suo sogno, il motore elettrico a corrente alternata, partì per l'america con in tasca solo una lettera di raccomandazione per un
altro grande inventore, Thomas Edison.

Thomas Edison il padre della corrente continua e...

A Nikola Tesla dobbiamo la energia elettrica a corrente alternata e la trasmissione di energia senza fili e, più o meno, tutte le apparecchiature elettriche che oggi usiamo abitualmente
senza sapere assolutamente niente del loro funzionamento.
Samantha Hunt ha detto di Tesla: " Mi piacerebbe che questo libro stimolasse una nuova generazione di inventori dilettanti, che si considerino anche artisti..."

Che altro?

"Quando andai via lo lasciai con la sua colomba..."

Fatevi trascinare dal racconto di Louisa Dewell, di suo padre Walter, del pazzesco Azor, di Arthur (dal futuro?) e di Nikola Tesla, che probabilmente ancora viaggia nello spazio in ogni tempo sotto forma di energia, la sua energia elettrica.

Grazie Samantha... e a voi tutti, amici, buona lettura!

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

L'inventore della luce, di Samantha Hunt - ALET edizioni - 2010 - pagg. 272, 15 euro.


Leggi anche:
Nikola Tesla, l'uomo che ha inventato il XX secolo
di Robert Lomas.

venerdì 28 gennaio 2011

Ruggero Bacone e la scienza antica...

Avrete forse sentito parlare di Ruggero Bacone (ovvero Roger Bacon), ma quanti di voi hanno mai letto qualcosa? Dopo aver letto questo breve articolo potreste essere tentati... Chi era Ruggero?
Vi chiederete...
Un filoso del XIII secolo d.C., uno scienziato Nato ad Ilchester, nel Somersetshire, in Inghilterra intorno al 1214, morì all'età di circa ottanta anni. Studiò ad Oxford dove studia i classici greci e latini. Platone, Aristotele, Cicerone e Seneca... Sempre ad Oxford, ma anche a Parigi, insegnò. Intorno all'anno 1257 entra nei Francescani. Intorno al 1260 conobbe Guido Fulcando, che nel 1265 sale al soglio pontificio con il nome di papa Clemente IV.
Dobbiamo a questo papa una delle opere di Ruggero, l'Opus Maius. In attessa di potere leggere l'Opus Maius, posso accennare gli argomenti che vengono trattati infatti Ruggero su sollecitazione del papa scrive una lettera conosciuta come "Lettera a Clemente IV" che serve di introduzione all'Opus Maius che però é incompleto.
Una parte dell'Opus Maius é dedicato alla "Scienza Sperimentale".
Nella "Lettera a Clemente IV" e nella "scienza sperimentale" Ruggero spiega cosa occorre studiare e in quale modo. Spiega come evitare gli errori e quali discipline vanno studiate e in quale ordine.
Nel testo sulla Scienza sperimentale Ruggero scrive:
"Il ragionamento ci porta alla conclusione e ci costringe ad ammetterla, ma non é in grado di darci certezze, né riesce ad allontanare il dubbio acquietando la mente nella intuizione della verità se non quando riesce a trovarla mediante l'esperienza" aggiunge che proprio allo scopo di raccogliere esperienze il filosofo Aristotele inviò duemila uomini, grazie ad Alessandro Magno, in giro per il mondo. Sempre Secondo Ruggero, la scomposizione della luce per mezzo di pietre era già nota ai tempi di Solino.
Al cap. XIII.2 Ruggero dice che "L'astronomia é in grado di produrre un astrolabio sferico nel quale sono descritte tutte le informazioni sul cielo necessarie con le loro precise longitudini e latitudini, a riguardo sia dei cerchi che delle stelle sulla base del meccanismo descritto da Tolomeo nel libro VIII dell'Almagesto...
Astrolabio... Tolomeo... Almagesto... cosa pensare di Antikitera?
Si tratta forse dello stesso oggetto che oggi sappiamo essere esistito e avere circa 2000 anni?
Ma proseguiamo la breve esplorazione di questo testo, fermiamoci ancora al capitolo XIV. 3 Ruggero ci dice che "Vi sono, poi, altre invenzioni riguardanti più da vicino la natura [..] e queste sono di differenti specie. Alcune hanno la bellezza della sapienza con diversi aspetti utili, come bagni continui molto adatti all'uso dell'uomo, che non richiedono alcun artificio tecnico, oppure lampade che fanno luce in continuazione, senza spegnersi."
Non trovate niente di strano in queste "lampade" descritte nel XIII secolo?

Tutte cose interessantissime e che meritano tempo e spazio.
Ma io voglio attirare la vostra curiosità con qualcosa di veramente strano per cui vi parlerò di una altra opera intitolata "I Segreti dell'Arte e della Natura", con particolare riguardo al capitolo IV. Ruggero dice: "Prima di tutto parliamo delle opere ottenute solo per mezzo della rappresentazione e del ragionamento inventivo.
Si possono costriure strumenti per navigare senza rematori in modo che le navi, sia per mare che lungo i fiumi, siano condotte con la guida di un solo marinaio ad una velocità maggiore che se fossero piene di rematori. Così pure si possono costruire carri che si muovono ad una velocità straordinaria senza essere trainati da animali; di questo genere pensiamo dovessero essere i carri falcati con i quali combattevano gli antichi.
Si possono fare anche congegni per volare, in modo che un uomo seduto nel centro della macchina azioni un congegno per mezzo del quale delle ali costruite artificialmente battono l'aria, come se si trattasse di un uccello che vola [..]
Si possono pure fare strumenti per camminare sul fondo del mare o dei fiumi senza pericoli per la propria vita. Alessandro Magno era solito far uso di questi strumenti per scrutare i segreti del mare...
Curioso, se pensiamo che queste parole sono state scritte otto secoli addietro e si riferiscono al terzo secolo avanti cristo... non pensate?
Ma, se così é stato scritto nel XIII secolo occorre forse riconsiderare i nostri grandi pensatori e scienziati?
Cosa dobbiamo pensare di Leonardo, Galileo, Newton, Tesla... per citarne solo alcuni?

Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO