Con questo articoletto vorrei riflettere sul satanismo in epoca contemporanea. A tal proposito ricostruiamo i fatti. Se si parte dall’asserzione che Dio è il creatore di tutte le cose visibili e invisibili, si pone il problema di stabilire cosa è il male. Nelle religioni di ceppo Giudaico (intendendo Israelitica, Cristiana e Islamica) il male viene raffigurato come una creatura di Dio “caduta” che tradisce la fiducia del creatore, ponendosi in contrapposizione con esso. Nel contesto cristiano, la figura in netta contrapposizione con Dio è Satana o Lucifero. La storia riportata dalla Bibbia cristiana e dagli scritti dei Padri della Chiesa, racconta che in origine Lucifero fosse l'Arcangelo più bello, più splendente e più vicino a Dio, chiamato quindi Lucifero ("portatore di luce"), che però, proprio per questa sua vicinanza, credette d'essere non solo come Dio, ma più potente dell'Onnipotente stesso ( "Sarò simile all'Altissimo", Isaia). Radunò a sé un terzo delle schiere angeliche e mosse guerra contro l'Onnipotente, che ovviamente lo vinse e lo precipitò dal Cielo insieme ai suoi angeli devoti. La loro caduta durò nove giorni, ed infine l'Inferno si spalancò sotto di loro, inghiottendoli. In quel momento il vero nome di Lucifero venne "cancellato dai Cieli" e da allora fu chiamato "Satàn" (cioè, l'"Avversario"). I meravigliosi angeli, lontani dalla luce divina mutarono in orridi demoni, e da allora il solo scopo di Satana è quello di trascinare gli uomini, nella sua dimora di disperazione per l'eternità.
La visione del cosmo di Dante nella Divina Commedia
Quindi possiamo dire che la figura di Satana accompagna la visione cosmologica della religione cristiana, per riempire quel vuoto teologico necessario a giustificare il male. La figura del maligno rientra così nella visione universale della Chiesa, la quale per esaltare l’esistenza del male finisce anche per esaltare la figura di Satana, dando così l’immagine del demonio, se pur negativa, come di una divinità capace di influenzare il mondo, creando il presupposto di una religione di tipo politeista.
Il giudizio universale di GiottoMa ad onor del vero, come tutti sanno, questo non fu il più famoso dei tradimenti che fu perpetrato al Dio creatore, altri figli prediletti del Signore che vivevano presso di Lui, lo tradirono e cioè Adamo ed Eva, ma il loro tradimento fu ingenuo (per così dire umano) e non superbo e Dio si limitò a dargli una vita di affanni, cacciandoli dal paradiso terrestre. In tutti i casi il male o il dolore e la fatica, in questa visione, nascono da ribellione da un atto di insubordinazione, ma se riflettiamo un attimo, cosa ce di più vivo e intenso nella crescita di una persona o di una comunità della ribellione?
Il dolore e la fatica non sono proprio aspetti del nostro essere terreni? E se Satana appare come una figura divina e ribelle non può esserci il rischio che venga eretto a simbolo di questa protesta? Non potrebbero essere questi aspetti alla base del culto di Satana nell’epoca moderna?
Giosuè Carducci (1835 - 1907) è stato un famoso poeta. Fu il primo italiano a ricevere il premio Nobel per la letteratura (1906) e per il suo impegno Risorgimentale è considerato uno dei poeti della Patria. Scrisse un non tanto famoso poema dal titolo “Inno a Satana” di cui riportiamo uno stralcio:
………..
Salute, o Satana,
O ribellione,
O forza vindice
De la ragione!
Sacri a te salgano
g l'incensi e i voti!
Hai vinto il Geova
Dei sacerdoti.
In questo poema Carducci concatena la ribellione con la ragione e con Satana interpretando quest’ultimo come una divinità pagana da contrapporre ad un Geova (Dio) falso perché inventato dai sacerdoti. Questo aspetto per così dire “colto” del satanismo lo si trova anche nella figura di quello che viene considerato il fondatore del Satanismo moderno. Aleister Crowley (1875-1947), britannico, è stato un mistico, poeta, artista e un agguerrito critico della società. Crowley anche se considerato un satanista si definiva ateo e disse: «il diavolo non esiste», «non c'è altro dio che l'uomo» e che Satana è semplicemente un nome inventato dalle religioni per i loro fini. Il motto di Crowley era “Fai ciò che vuoi”, un invito a godersi la vita senza limiti, nella continua ricerca della soddisfazione personale e del piacere. L’uomo, secondo, l’occultista inglese, ha il diritto di mettersi al posto di Dio e di scegliere le leggi della sua vita.
Anche senza scomodare il satanismo, la ribellione a Dio come metafora della ribellione alla società è stata utilizzata da molti pensatori moderni e contemporanei, ad esempio Fabrizio De Andrè (1940-1999) nella famosa canzone il “blasfemo” (di cui riportiamo alcune quartine) parla di un ubriaco che viene massacrato di botte da due gendarmi per aver considerato il peccato originale (e con esso tutti i peccati) come la ribellione legittima dell’uomo contro un padrone imbroglione e dispotico.
…
Perché dissi che Dio imbrogliò il primo uomo,
lo costrinse a viaggiare una vita da scemo,
nel giardino incantato lo costrinse a sognare,
a ignorare che al mondo c'è' il bene e c'è il male.
Quando vide che l'uomo allungava le dita
a rubargli il mistero di una mela proibita
per paura che ormai non avesse padroni
lo fermò con la morte, inventò le stagioni.
…
Ma anche per De Andrè non si tratta di ribellione a Dio ma di ribellione verso quelle persone che ne amministrano il culto
…
E se furon due guardie a fermarmi la vita,
è proprio qui sulla terra la mela proibita,
e non Dio, ma qualcuno che per noi l'ha inventato,
ci costringe a sognare in un giardino incantato,
…
A mio giudizio sono sufficienti queste poche citazioni per dire che esiste una letteratura moderna che interpreta la ribellione a Dio come ribellione al potere temporale della Chiesa, dove Satana può diventare un “eletto” portatore di questo desiderio di rivolta, come se il satanismo diventasse una forma estrema di “protesta” dell’uomo contro il “Dio dei sacerdoti”.
Alessandro Ghinassi